SOCIETA' CAPITANI E MACCHINISTI NAVALI - CAMOGLI

Viaggio verso il Congo
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(del CSDM Mauro Salomone)

Premetto che non sono abituato a scrivere e tanto meno me ne viene la voglia ma, in questo momento mi è venuto in mente che forse due risate possano mettere di buon umore e cosi vengo a narrarvi il mio viaggio da Genova a Point Noir (Congo) per imbarcare sulla M/t Garyville (petroliera da 150.000 Tons) come Direttore di Macchina. Forse alcune situazioni sono state un poco ridicolizzate e gonfiate (non molto, credetemi sulla parola) ma come scopo finale mi sono proposto di far risaltare la realtà di una buona parte dei nostri “viaggi da marittimi" nel 1985.

PRIMO ATTO: Genova – Zurigo – Parigi

A Genova tutto bene,solite lacrimucce,solite raccomandazioni da parte di moglie e madre e via a Zurigo.

A Zurigo le Autorità di Sicurezza decidono una ispezione capillare , ripeto capillare, a qualche passeggero e guarda caso il mio nome è il primo della lista; nulla di grave a parte rivestirsi rifare le valigie, la borsa da viaggio etc…e finalmente via a Parigi.

Buon arrivo a Parigi ,tutto bene alla Dogana alla Immigrazione però ,guarda caso, il pulmino di servizio per l'Hotel Holiday Inn si è perso o il conducente si è arruolato nella Legione Straniera perché per raggiungere l'albergo devo aspettare due ore e mezza da solo come un cane e in mezzo ad una nebbia tipo schiuma da barba.

SECONDO ATTO: Arrivo in Albergo

Prima ancora di una “Buonasera” mi viene intimato in maniera molto “gentile” e con suadente voce Francais che alle ore12.00 devo lasciare la stanza ,notare che erano le 02.30 del mattino.

Le mie “debolissime” proteste rischiano di farmi buttare a dormire in qualche aiuola sperduta fra pista di decollo ed atterraggio per cui , taccio e umilmente mi prostro.

Mangiare “nulla” primo perché sono stato “cattivo”, secondo perché è troppo “presto o tardi” (e questa spiegazione la devo ancora metabolizzare) e terzo non meno importante perché la UTA (che sarebbe la Compagnia Aerea con cui dovevo viaggiare verso il Congo) non paga per queste quisquilie specialmente poi con un biglietto “scontato marittimo”.

TERZO ATTO: Hotel Holiday Inn

Dopo i contatti avuti con la UTA e l'Ufficio del Personale di Genova la mia posizione è veramente critica: sono spiato e seguito ad ogni mio passo specialmente quando avviso che dovrò rimanere sino alle ore 19.00 (aereo in ritardo di circa 5 ore) e che logicamente pagherò una differenza se necessario : PAGARE !! ?? y pourquoi ?? perché non te ne vai all'aereoporto?? Va tu allez!!

Un non meglio identificato “Messieu Ali Ben…..” mi chiede di dimostrare come potrò pagare e mostratagli la mia “miserrima” Carta di Credito mi dice il contante è meglio e che me ne devo andare alle 17.00.

QUARTO ATTO: Aeroporto di Parigi

Finalmente all'Aeroporto mangio un boccone (dico UNO perché in Francia sembra che anche l'aria che respiri sia cara) e mi avvio al Check in del volo UTA 731 per Ndjanema – Brazzaville e sorpresa !!!!! c'è una coda di circa 400 metri ed ogni passeggero ha:

12 valigie – 3 bauli – 9 figli – 3 mogli – 7 scatole di pannolini Lines – una chitarra – varie cibarie e vino (francese naturalmente) – 10 bottiglioni di “fine parfum” da supermercato.

Quando sto esalando ormai l'ultimo respiro e strisciando sulla lingua riesco a “checkinare” ma, desto molti sospetti perché ho una sola valigia,niente pannolini e soprattutto non ho “Perfum francais”.

Partenza ritardata di circa 2 ore causa : troppi bagagli a mano e devono decidere se defenestrare i bagagli o i passeggeri:

Sto tremando e ho una fifa tremenda perché spero che non lo facciano in volo!!!

Con le palpebre tenute aperte da due stuzzicadenti (usati naturalmente) causa un sonno feroce (sono le 01.30) finalmente saliamo sul fatidico aereo volo UTA 731.

Nonostante le indicazioni di una hostess (un poco nera e poco visibile al buio) non riesco a trovare il mio posto perché occupato da sei bambini e madre da 250 Kg e quindi cerco di fare le mie rimostranze ed allora la supergentile ma poco visibile hostess mi indica con “gentilezza” ma “insistenza” una specie di ripostiglio per le scope dove è stato adattato un seggiolone da auto per bimbi. Accenno ad una timida protesta ma devo stare attento: per mancanza di spazio qui defenestrano i passeggeri !!! Quindi con un magnifico sorriso osservo che di meglio non potevo trovare, quale fortuna!!!

Rannicchiato,rattrappito in poche parole ultra scomodo mi allaccio alla vita uno spago datomi per pietà da una “miss” di 140 Kg . che credendo quello il ripostiglio della spazzatura mi aveva riempito di rifiuti (fortunatamente carterecci) e finalmente il “UTA 731” si leva in volo.

QUINTO ATTO: In volo

Osservo che fuori dello sgabuzzino portascope c'è un poco di spazio e allora chiedo umilmente se mi posso sistemare logicamente per terra e con un grande sorriso di compassione mi viene dato il permesso.

Mi accampo con copertina e la mia borsa come cuscino, ma chi dice che per terra si sta male?? Mi sembra di essere un pascià però mi dispiace quando qualcuno mi pesta una mano o un piede o mi da un pestone “proprio là” ma San Mauro è stato bollito nell'olio quindi…..pazienza!!!

Il cibo mi viene dato perché alla hostess deve dare fastidio che avanzi qualcosa e quindi io……cosa ci sto a fare???

Difficile spiegarne la ragione ma ,questo aereo,sembra la succursale di un reparto maternità,mai visto cosi tanti cestini appesi con piccoli esseri che urlano,piangono e fanno versi o “rumori” di ogni tipo.

Vaghi profumi di popò e pipi' incominciano ad invadere uno spazio vitale già abbastanza affollato,io commetto l'errore di sorridere a un paio di “cestini” e immediatamente mi viene assegnato d'ufficio il ruolo di “dondolatore ninnatore”….che bello!!!!!!

SESTO ATTO: Arrivo a Brazzaville

Finalmente atteriamo a Brazzaville,le porte della “maternità” si aprono e…orrore!!! Circa 2 Km da fare a piedi per raggiungere (gulp!!!) l'aereostazione ???? (Ndr Quando l'aeroporto di Genova era una baracca in confronto a questo sarebbe stato considerato un base spaziale per viaggi interplanetari). Boccheggiando,annaspando e strisciando e elencando tutto il calendario arrivo alla “aereocosa”. Coda di altri 400 metri per entrare in un misteriossimo “seggio elettorale” con tenda di finto leopardo plastificato; ho detto coda ma serve solo perché alcuni di noi “ignari” siano sempre ultimi.

Non ancora completamente disidratato entro finalmente nel “seggio” (che ha un calore interno buonissimo per un branzino al sale) dove due “generali” mi chiedono: Libretto Sanitario – Passaporto e Visa – Aprire bagaglio a mano – quantità denaro. Molto difficile spiegare che il Libretto Sanitario deve essere letto in modo corretto e specialmente nel verso giusto ma “il generale” si adombra ed esclama “pourquoi no in francais”?? Per cui lo rabbonisco con 10 american dollars e allora Lui si mette a sfogliare i giornali che avevo portato per i colleghi a bordo e…….apriti cielo!!!! Su Gente e Motori c'è una ragazza sorridente in bikiini che reclamizza un detergente per pneumatici e “il generale” indignatissimo mi fa capire che in Congo è proibito !!

Non ho mai capito se è proibito lavare i pneumatici o mettersi in bichini oppure le ragazze non possono lavare i pneumatici boh!!!! Altri 5 american dollars e il tipo si rabbonisce mi schiaccia l'occhio (che vorrà dire??) e finalmente cotto al punto giusto esco dal “seggio” attraversando un'altra tenda (questa volta zebra plastificata) per ritrovarmi in un altro “seggio” altro “generale” e altri 15 american dollars e finalmente vengo ammesso in Congo e fortunatamente faccio anche la conoscenza di un certo Capitano Joannis Papadopoulos Cargo Inspector per la Garyville.

Mi avvio per il Check In della Lina Congo che mi dovrebbe portare a Pointe Noir e ……Sorpresona! L'ok sul mio biglietto (datomi a Parigi) non vale nulla !!!!! qui non esistono prenotazioni,computers o diavolerie del genere qui si fa come sulle giostre al Luna Park : chi prima arriva sale sull'aereo e quindi logicamente sale chi è più furbo ,chi ha “maniglie” o chi paga di più.

E qui l'angelo J.Papadopouls ,praticone e furbissimo greco, mi indica la “strada e la via” che con 30 dollaroni mi apre alle strade per Gerico : sono in possesso di un bigliettino tipo lotteria parrocchiale di color rosso con qualche strana grossa di grasso (non ho voluto indagare) che mi da il diritto di accesso al volo per Pointe Noir. Per rientrare nella aereocosa dei voli nazionali stesso tipo di percorso già fatto all'arrivo ma qui i “seggi” sono più sporchi e “parfumè” ma la richiesta “soldini” è sempre la stessa. Passate tutte queste dispendiose formalità vado verso il “gallinaio” ..pardon..Sala di Attesa e dopo un attesa “ragionevole” di solo 2 ore ci fanno imbarcare sul volo per Pointe Noir.

SETTIMO ATTO: Da Brazzaville a Pointe Noir

Logicamente per sedersi vale il “chi tardi arriva male alloggia” ma io sono stato abbastanza veloce per cui mi sono sistemato benino quando all'ultimo arriva un tizio con: tuta mimetica e basco verde prato (giardini pubblici) - pistolone a tamburo anni 40 penzolante – 20 Kg di medaglie mostrine e ninnoli vari incollati al petto – boraccia tipo trincea di Caporetto – fucile ad acciarino tipo”Presa della Pastiglia” il quale mi intima :Vous allez ici c'est pour moi !! Chiedo umilmente perché e mi risponde che LUI è la SCORTA militare del cassone volante!!! Qualcuno ci sussurra che non è affatto vero ma da queste parti a questi tipi meglio dire sempre di si.

L'aereo si muove e dopo uno stupendo giro turistico della pista di rullaggio e di decollo ritorniamo al punto di partenza e il Comandante ci avvisa che esiste un piccolo inconveniente tecnico. Sale a bordo un “nonno” vicino ai 100 anni con camice celeste tipo chirurgo ospedale americano con una enorme scritta sulla schiena : Lina Congo – Service Tecnique e con una cassetta ferri del mestiere tipo quelle che vendono i “vu cumprà” in Italia e sollecitamente si infila nella toilette seguito ad una lunghezza da hostess e Comandante dell'aereomobile.

Ne escono sudati e sgualciti circa 20 minuti dopo e ognuno ritorna ai propri posti e si riparte….Un altro giro turistico e si ritorna al posto di partenza ,altra incursione nella toilet per altri 10 minuti circa e finalmente il grande uccello si libra nel turchino cielo congolese (a proposito piove come Dio la manda!!!). Ci viene servito un “refrechement” da alcune cose che forse una volta erano bottiglie di qualcosa ma, ora hanno uno strano colore can che fugge per cui mi tengo la mia sete.

OTTAVO ATTO (e fine se Dio vuole e grazie per la pazienza!!!): Pointe Noir

Arriviamo “at Deus Gloriae” a Pointe Noir ,ennesimi “seggi elettorali” altrettanti soldini perché tutto fili liscio. Battaglia titanica per ritirare la valigia direttamente dalla pancia del cassone volante ,altra battaglia con sgancio di dollaroni perché l'uomo della dogana non crede che io non abbia almeno tre o quattro pannolini nascosti ma alla fine esco all'aperto (è un modo dire perche anche l'aereocosa aveva il tetto tipo colapasta.)

Naturalmente fuori,neanche l'ombra dell'Agenzia ma il buon Papadopoulos fa una specie di danza della pioggia (meglio sarebbe dire del sole) e spunta un trabiccolo sul quale carichiamo le valige e nous allons all'hotel perché le bateaux arrive demain. Arriviamo davanti ad un hotel discretamente carino ma …solo Capt. Papadopoulos viene fatto scendere perché per me è stato prenotato un altro albergo…chissà perché???? Circa una ora di pista equatoriale tipo Camel Trophy e…….."Io sono bello, fai che la mia fama sia arrivata sino a qua?????" Circa 20 o 30 giovin donzelle color toast bruciacchiato o caffè troppo tostato mi attendono davanti ad una costruzione inequivocabile in certe zone del mondo, qui mi fanno scendere ed eccomi ospite di “Chez Paulette” il più rinomato club per uomini soli o stupidi di mezzo Congo.

Mi viene data una stupenda camera tutta specchi e un bidet gigantesco e non posso neanche aprire bocca perché l'autista da Camel Trophy si è volatilizzato. Piango in solitudine e mi addormento su di un letto che deve aver visto gloriose battaglie o schifezze allucinanti. Mi sveglio e qualcuno mi avvisa che domani mattina mi preleveranno alle ore 06.30 ,vado a mangiare qualcosa in una sala tutta divani rossi di velluto ma con l'aria condizionata e logicamente sono guardato come una bestia rara dagli altri avventori.

Come Dio vuole la notte passa e…….sono sul carroccio che mi scarica su un molo anonimo dove dopo circa una ora arriva un gommone tipo “ punti regalo perugina” che mi porta su un sinonimo di rimorchiatore che muove verso….????Finalmente vedo la Garyville , mi sembra l'araba fenice ed accetto anche un secondo viaggio sul gommone regalo perché il cosiddetto rimorchiatore non si avvicina alla nave. Salgo con la biscaglina e quando sono in coperta un nodo mi sale alla gola corro ad abbracciare il Comandante e scoppio in un pianto liberatore.....SONO ARRIVATO!!!!!!!!!!!!!!!!!!