SOCIETA' CAPITANI E MACCHINISTI NAVALI - CAMOGLI

Cap. Giuseppe C. Lemmi

Conversazione, in Sede, col Comandante Giuseppe Casini Lemmi, Socio da sempre, attualmente al comando di grandi navi passeggeri.


Caro Comandante, parlaci brevemente della tua esperienza prima di ottenere il comando sulle splendide navi dove sei ora in servizio..

Dopo aver conseguito il Diploma all'Istituto Nautico nel 1967, ho frequentato il Corso di Complemento all'Accademia Navale di Livorno, al termine del quale, nel 1968 sono stato nominato Ufficiale di Rotta sulle corvette della Scuola Comando di Augusta. Successivamente, fino al 1990, ho prestato servizio da Ufficiale di Coperta con la Carnival Cruises (passeggeri) e la Maritime Overseas Co. (navi cisterna). Il primo comando di navi passeggeri l'ho ottenuto nel 1990 con le navi di lusso Renaissance, costruite a La Spezia e Marina di Carrara.

Il Comandante Lemmi, con la moglie Michelle (s), al battesimo dell'Insignia a Monaco, alla presenza del Principe Alberto/Capt. Lemmi and his wife, Michelle, at the christening of the Insignia at Monaco, with Prince Albert

 

La tua lunga carriera a bordo ti ha fatto senz'altro notare delle differenze tra le navi d'allora e quelle odierne...  

Certamente, e le differenze sono tante. Ne basta una: per noi Ufficiali di Coperta, una delle responsabilità primarie è sempre stata quella di determinare con esattezza ed attendibilità il punto nave . Quando ero Allievo, s'usava il sestante, il cronometro, le effemeridi e le tavole logaritmiche per giungere, in circa mezz'ora, a sapere dov'era la nave. Oggigiorno questo problema non sussiste più: i moderni sistemi satellitari (tipo GPS), forniscono l'esatta posizione nave aggiornata al secondo. Per anni ho richiesto ai miei Ufficiali di continuare ad esercitarsi con il sestante poi col tempo ho desistito perché troppo è troppo. Tempo fa, sarebbe stato semplicemente impensabile che per mezzo di un computer il viaggio della nave potesse essere calcolato e reso operativo in automazione con tutte le componenti sia di sicurezza che di economia. Adesso questo si puo' fare. Personalmente uso ancora una combinazione di modernità e di tradizione perche' affidarmi totalmente ad un computer per me e' troppo, pero' penso che non si possa negare il progresso della tecnica e quindi i giovani Ufficiali devono avere l'opportunita' di familiarizzarsi con le moderne tecnologie.  

Nella letteratura marinara dell'800, il Comandante, oltre che rappresentare l'armatore, stipulava contratti di noleggio e gestiva tutte le operazioni della nave. E' ancora così?  

Certamente dall'800 fino ad oggi ci sono stati molti cambiamenti nello “shipping”, sia a bordo delle navi, sia nelle compagnie armatrici a terra. Direi che da capitano-gestore, il Comandante s'era mutato in semplice esecutore, per poi ritornare ai tempi odierni nuovamente un completo manager. Non va dimenticato infatti che la gestione commerciale di una nave, grazie alla velocità e alla struttura delle comunicazioni d'oggi, può essere effettuata anche a bordo.

Puoi darci un esempio dei fattori commerciali della gestione di bordo che possono essere controllati dal Comandante o che interessano la sua sfera di responsabilità?

Per esempio, su una nave da crociera, vi sono parecchie entrate dai servizi passeggeri: i bar, il casinò, il centro benessere, i negozi e quant'altro, ma la maggiore sorgente di introiti è senz'altro il settore delle escursioni a terra. Su una nave che ospita 1500 passeggeri per esempio, si può stimare un'entrata media di 35 € per persona al giorno; i conti son presto fatti per una crociera di una settimana.

Questo aspetto commerciale deve essere ben tenuto presente dal Comandante quando, per esempio, l'approdo in un porto redditizio per le escursioni è reso invece difficoltoso dalle condimeteo o da altri tipi di difficolta'. Si può allora decidere di affrontare maggiori spese portuali oppure di cancellare uno scalo piuttosto che un'altro. E' molto importante inoltre tenere conto della soddisfazione dei passeggeri nel rispettare l'itinerario di crociera coi suoi programmi relativi; il tutto, ovviamente nel pieno rispetto delle regole di sicurezza della nave e delle persone.

E' ormai cosa nota che gli equipaggi a bordo di tutte le navi sono di nazionalità diverse. Anche le unità che hai comandato hanno personale multietnico: come ti trovi con questo tipo di gestione?  

Sulla nave dov'ero poco tempo fa, le nazionalità rappresentate dal mio equipaggio erano quaranta. Devo ammettere che personalmente preferisco il personale diversificato rispetto a quello di un'unica nazionalità. Questo perchè con l'equipaggio internazionale, tutti cercano di lavorare e convivere con gente di culture diverse e quindi la cortesia ed il rispetto vengono sempre prima di tutto. Come conseguenza logica, il lavoro prodotto da questo tipo di personale è quindi di alta qualità.

Come sono i tuoi rapporti col settore alberghiero? Influenzano le tue decisioni?    

Sulla nave da crociera il Comandante è il vertice della piramide. Appena sotto di lui vi sono generalmente il Direttore di Macchina, il Direttore Alberghiero e il Comandante in 2°. Il Direttore di Macchina e il Comandante in 2° sono rispettivamente i capi servizio responsabili dei settori Macchina e Coperta. Il Direttore Alberghiero è ovviamente responsabile del dipartimento che finalizza l'utilizzazione della nave e cioè l'area passeggeri. Come noto, il Comandante è solo nelle sue decisioni più importanti, ma si avvale dei suddetti collaboratori per avere delle opinioni che possono essere tenute in considerazione. Per esempio, il Direttore Alberghiero può informare il Comandante che per ragioni commerciali le escursioni dovrebbero essere anticipate rispetto al previsto. Il Comandante allora, secondo le varie circostanze, può decidere di anticipare l'orario d'arrivo tenuto conto degli aspetti commerciali in funzione di quelli tecnici.

L'Insignia comandata dal Cap.Lemmi sembra quasi "aspettare il pilota per entrare nel porto di Camogli".../The Insignia, commanded by Capt. Lemmi looks like she is "waiting to embark the pilot to enter the Camogli harbor"...(photo M.Malatesta)

Non mi ritengo un Comandante invadente, però, nell'arco della giornata sono frequentemente in giro per la nave a monitorare il buon andamento dei servizi di bordo. Praticamente tutte le operazioni di conduzione e gestione della nave sono oggigiorno disciplinate dall'SMS (Sistema della Gestione di Sicurezza), il quale garantisce la qualità dei servizi stessi (apparati motore, ponte di comando, mezzi antincendio, ecc.). L'SMS aiuta molto il personale di bordo a chiarire in maniera precisa le proprie responsabilità e i miei Ufficiali lo sanno bene. D'altro conto, dico spesso loro di essere più visibili nell'area passeggeri, poichè le loro uniformi danno all'ospite quell'atmosfera di nave accogliente.  

Qual'è stato il tuo momento più triste? E quello più allegro?  

Quello più triste è stato senz'altro quando la compagnia per la quale lavoravo e di cui ero il Commodoro, terminò le operazioni a causa dei fatti dell'11 Settembre 2001. Si fermarono ben dieci navi, che furono successivamente sotto il mio coordinamento . Fortunatamente, quelle unità sono adesso di nuovo operative.

Momenti allegri sono stati appunto quelli in cui abbiamo rimesso in operazione le stesse navi. Un momento emozionante per un Comandante e' la cerimonia di consegna d'una nave nuova, di queste esperienze ne ho avute 6 e sono tutte indimenticabili.

Cosa diresti ai giovani diplomandi nautici che stanno per intraprendere la carriera del mare?

Direi loro che questo lavoro è eccezionale e stimolante. Basta pensare alle conoscenze che si fanno, all'allargamento delle proprie esperienze, ai posti che si visitano. Senza contare i corsi di formazione che si frequentano e che possono sempre esser utili nel corso della vita. Dal punto di vista finanziario, questo mestiere aiuta a risparmiare ed a guadagnare più di un semplice diplomato; ne consegue che un giovane ufficiale può acquistare una casa a circa trent'anni e pensare di smettere di lavorare sul mare ancora in giovane eta'. L'industria delle crociere per esempio è ancora in pieno sviluppo. In questo campo c'è bisogno di energia giovane e qualificata per il lavoro a terra. Non c'è dubbio che l'esperienza accumulata a bordo della navi da crociera possa favorire una carriera nel management.