SOCIETA' CAPITANI E MACCHINISTI NAVALI - CAMOGLI

L'affondamento del sommergibile britannico Upholder
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Tratto dal Bollettino d'Archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare di Giugno 2007, in cui si trova il suo ultimo saggio di oltre 100 pagine, “L'operazione “Aprilia” (13 – 15 aprile 1942)”, Francesco Mattesini, esperto di Storia Navale e autore di preziosi interventi sulle pagine del nostro sito, gentilmente ci invia “una nuova ipotesi sull'affondamento del sommergibile britannico Upholder. Quello che segue è un breve sunto che sicuramente sarà motivo di interesse e discussione sull'argomento.


L’Upholder (tenente di vascello Malcolm David Wanklyn) partì da Malta il 6 aprile 1942 per portarsi nel Golfo di Susa (Tunisia) allo scopo di sbarcare due agenti segreti arabi e poi di recuperare, nella notte fra il 9 e il 10, un capitano dell’Esercito inglese, di nome Wilson che, a bordo di un canotto pneumatico, aveva accompagnato a terra i due arabi.


Il tenente di vascello Malcolm David Wanklyn, comandante del sommergibile britannico Upholder (riproduzione da www.Sub.Art.net)/Liut. M.D. Wanklyn, captain of the Upholder (image by www.Sub.Art.net)

Ripreso a bordo il capitano Wilson, l’Upholder nella notte fra il 10 e l’11 aprile si incontrò ad occidente nell’isola Lampione (Lampedusa) con il sommergibile Umbeaten, sul quale trasbordò il suo passeggero che doveva andare in Inghilterra, portando documenti d’intelligence. Quindi, ricevé l’ordine di recarsi in lat. 33°N, long. 14°E per pattugliare le acque a oriente di Tripoli durante la giornata del 12 aprile.



Una rara immagine del sommergibile britannico Upholder, ripreso in navigazione/The submarine Upholder

L’indomani l’Upholder fu informato di spostarsi a nordest di Tripoli per costituire con i sommergibili Trasher e Urge, che erano essi pure in missione in zone attigue, una linea di agguato davanti alla rotta di un importante convoglio italiano diretto a Tripoli (operazione “Aprilia”). Nello shieramento che doveva entrare in vigore alle ore 02.00 del 15, l’Upholder ebbe assegnata la posizione lat. 33°25’N, long. 13°40’E, tra l’Urger e il Trasher. Questi ultimi due sommergibili, essendo in procinto di raggiungere le loro zone, udirono esplosioni lontane di cariche di profondità che si susseguirono dalle prime ore del mattino del 14 fino al crepuscolo. Quella stessa sera il Trasher tentò, come era stato previsto, di mettersi in contatto con l’Upholder ma questi non rispose.

La sua perdita è stata fino ad oggi attribuitaalle bombe di profondità della torpediniera italiana Pegaso (capitano di corvetta Francesco Acton), che alle 16.00 del 14 aprile attaccò, in lat. 34°47’N, long. 15°55’E, un supposto sommergibile avvistato da un aereo Cant Z. 506 della 170^ Squadriglia dell’83° Gruppo della Ricognizione Marittima di Augusta, che scortava il convoglio con compiti antisommergibili.


La torpediniera italiana Pegaso a cui fino ad oggi era stato erroneamente accreditato l'affondamento dell'Upholder/The italian torpedo boat Pegaso: until today it was believed to have sunk the Upholder

Ma dopo aver fatto il segnale di allarme, per la presenza di una scia alla superficie del mare ritenuta appartenente al periscopio di un sommergibile, il pilota dell’aereo italiano, tenente Pier Luigi Collo, che era coadiuvato da un ufficiale osservatore della Regia Marina nella persona del tenente di vascello Mauro Tavoni, si accorse che in realtà quella scia era causata da un delfino.Rientrato alla base Collì confermò il suo errore, e disse chiaramente che, avendo assistito dall’alto all’attacco della Pegaso, questo si era svolto contro alcuni delfini.

Occorre poi dire che l’Upholder non poteva trovarsi in quella zona a nordest di Malta, perché era spostata di ben 100 miglia dalla posizione che gli era stata assegnata nello sbarramento, tra l’Urge e il Trasher, e il comandante Wanklyn difficilmente avrebbe potuto prendere una simile iniziativa. Sulla perdita dell’Upholder restano tre sole spiegazioni possibili.La prima è che sia andata a finire su uno sbarramento minato italiano al largo di Tripoli, nella notte tra l’11 e il 12 aprile. Ma un sommergibile, che certamente era l’Upholder, fu avvistato in superficie al largo di Misurata il mattino del 13, ed è quindi ipotesi anche questa da scartare.

La seconda ipotesi, è che sia stato affondato durante una caccia antisom. Nel periodo fra il 10 e il 15 aprile si svolse con Tripoli un intenso movimento di convogli in arrivo e in partenza, e da parte italiana si ebbero due avvistamenti di sommergibili, rispettivamente l’11 al largo del porto e, come detto, il 13 al largo di Misurata. Di conseguenza sui verificò al largo di Tripoli una ricerca antisom, che fu estesa durante i giorni 13 e 14 sin oltre Misurata da parte dei motodragamine tedeschi della 6^ Flottiglia R 9, R 12 e R 15 e dalla torpediniera italiana Mantanari. Tutte queste unità scaricarono in mare molte bombe di profondità ma nessuna di esse segnalò di aver ottenuto un concreto risultato.

La terza ipotesi, la più convincente, fa ritenere che l’Upholder sia stato affondato da aerei tedeschi nel pomeriggio del 14 aprile. Alle 13.10 di tale giorno due Me 110 e due Do 17, appartenenti rispettivamente alla 8^ e alla 10^ Squadriglia del 3° Gruppo del 26° Stormo Distruttori (III/ZG.26), durante la scorta ravvicinata al convoglio dell’operazione “Aprilia” avvistarono una scia, probabilmente causata dall’idrofono di un sommergibile, e dopo averla attaccata con bombe osservarono una macchia scura emergere sulla superficie del mare.

Caccia pesanti distruttori del III./ZG.26. A due velivoli della 8^ Squadriglia di questo gruppo della 2^ Luftflotte, , e a due Do. 17 della 10^ Squadriglia del medesimo III./KG.26 che, essendo di base a Castel Benito presso Tripoli, stavano scortando il convoglio dell'operazione Aprilia, si deve probabilmente l'affondamento del sommergibile Upholder, nelle prime ore del pomeriggio del 14 aprile 1942/German fighters: they probably sank the Upholder

In quindici mesi di attività bellica, a partire dal 24 gennaio 1941, il binomio Upholder – Wanklyn aveva affondato nel Mediterraneo 16 navi per 94.314 tonns, inclusi i transatlantici italiani Conte Rosso, Neptunia e Oceania, il cacciatorpediniere Libeccio e i sommergibili Saint Bon e Tricheco, ed avevano silurato e danneggiato altre quattro navi, tra cui l’incrociatore Giuseppe Garibaldi. Si tratta del maggiore successo ottenuto da un sommergibile e da un ufficiale comandante britannico nel corso della seconda guerra mondiale.

Il transatlantico italiano Conte Rosso, affondato dall'Upholder il 24 maggio 1941 a sud di Siracusa/The liner Conte Rosso, torpedoed by the Upholder on 1941

Francesco Mattesini (7/2007)