SOCIETA' CAPITANI E MACCHINISTI NAVALI - CAMOGLI

La Torre di Controllo del porto di Genova/
The Genoa Pilots tower
Ritorna all'indice della Saggistica/Index

(pazientate qualche secondo per far caricare tutte le foto....grazie!)

Il porto è essenzialmente un grande supermercato, ossia il centro di smistamento delle ricchezze prodotte dalle nazioni. Nel suo ambito, i prodotti commerciati cambiano il loro mezzo di trasporto e prendono le più svariate direzioni geografiche. Intorno alla “velocità di circolazione” di questi beni - vero e proprio valore aggiunto - nasce, infatti, la competizione tra i grandi sistemi portuali.

Il Tempo è denaro

Questo ormai logoro motto sintetizza, ora più che mai, la “ formula economica ” che caratterizza il ritmo vertiginoso della produzione industriale ed il suo relativo commercio internazionale. Da questa prospettiva, il fattore tempo rappresenta il parametro più indicativo, ed è facile immaginare il deprezzamento che può subire qualsiasi tipo di merce che rimanga stivata a bordo di una nave, o che ristagni improduttiva in rada, in banchina, o all'interno degli appositi magazzini. L' effetto più immediato è la perdita di competitività sul mercato, e quindi di valore.

La presenza effettiva di moderne strutture, infrastrutture e sovrastrutture all'interno ed all'esterno di un ambito portuale, quantifica la sua portata operativa , mentre la modernità che caratterizza la sua organizzazione e la diversificata tecnica degli impianti, misura invece la sua efficienza. Portata ed efficienza consentono, tuttavia, l'introduzione di un ulteriore parametro: la capacità di smaltimento del traffico in un dato periodo di tempo. Questo parametro è già in uso da molto tempo nei più trafficati aeroporti civili del mondo. A rendere significativo questo elemento contribuiscono, sia la tecnologia avanzata, meglio nota con il nome di telematica, sia il fattore umano legato alla professionalità del personale.

L'insieme di questi fattori qualifica, in definitiva, l'importanza commerciale di un porto ed influisce, come una qualsiasi offerta di servizio, sulle scelte dell'utenza, tutt'altro che insensibile, naturalmente, anche ai costi d'esercizio.  

LA TORRE DI CONTROLLO: GLI OCCHI DEL PORTO

Uno strumento che risale all'antichità più remota 

Le gallerie pittoriche degli artisti di marina, che precedono l'avvento della macchina fotografica, ci raccontano già nei dettagli che i piloti portuali per secoli hanno esercitato gli avvistamenti dei velieri dall'alto dei celebri fari marittimi. Il fatto in se stesso non è neppure tanto sorprendente, giacché risponde ad una logica astronomica legata alla curvatura terrestre. Il ruolo del pilota-farista ed esattore delle tariffe relative alle prestazioni effettuate, nonché ormeggiatore e tuttofare, scandì per secoli questa complessa attività che, soltanto con la rivoluzione industriale e quindi con la razionalizzazione dei servizi, prese una sua specifica connotazione.

Con questa premessa, verrebbe spontaneo pensare ad una prima sistemazione dei Piloti genovesi presso la Torre dei Greci, sulla punta del Molo Vecchio del porto della Genova medievale.

Lo specchio portuale in un dettaglio della veduta dipinta da Cristoforo Grassi nel 1597, copia di opera più antica assegnata al 1481 ca. Notare, in basso a sinistra, il Faro di Loggetta dei Greci (Genova, Civico Museo Navale)/The Genoa Port on 1597

Al contrario, ogni dubbio è fugato da questa importante fotografia, risalente al 1879, che illustra la postazione dei Piloti arroccata sulla nobile e celebre Porta Siberia, svettante sul Molo Vecchio, in posizione avanzata rispetto alle strutture portuali di allora.

La prima Sede conosciuta dei Piloti di Genova. Erano due camerette costruite sul terrazzo della Porta del Molo (Porta Siberia) alla fine del 1879/The first Pilots building (photo S.Galleano)

Da “ I Piloti della Lanterna ” di Stefano Galleano riportiamo:

Nel 1901, infatti, il Capo Pilota Pietro Pescetto si rivolgeva nuovamente al Comandante del Porto di Genova affinché gli concedesse la facoltà di costruire “un casotto” sul Molo Giano “pel pilota di guardia durante la notte onde i vapori stranieri in arrivo, massime quelli provenienti dalla parte di levante, come i postali germanici e olandesi, possano in tempo essere avvistati”....

Il permesso questa volta fu concesso e la “Torretta” venne costruita a circa 160 metri dalla testata del Molo Giano.

Pianta e prospetto della Torre Piloti del 1901 costruita sul Molo Giano/Plan of the Pilots tower on 1901(Corpo Piloti Genova)

 

La nuova Torre, costruita nel 1913/The tower as built on 1913

 

 

La nuova Torre, costruita nel 1913. Il C.Pilota Pescetto, con farfalla, bombetta e mani sui fianchi, in una foto un po' asimmetrica per la verità del 1916. La costruzione in secondo piano era la Stazione d'arrivo, con annesso ristorante, della Tolfer, una ferrovia monorotaia che collegava il Molo Vecchio al Giano durante la Fiera del 1914/The tower as built on 1913

 

Trafiletto d'archivio

 

Nell'agosto del 1928 il C.A.P. (Consorzio Autonomo del Porto), approva il progetto di una costruenda sede per i piloti in testata al Molo Giano. La costruzione misura metri 8,50x6,50 è fiancheggiata da una torre scalare a sezione ottagonale, ha quattro piani con un terrazzo praticabile. La nuova torretta fu presa in consegna dai piloti nel 1931. Dovette essere veramente un avvenimento straordinario perché i piloti avevano finalmente una sede degna di questo nome…..”

 

Cerimonia Ufficiale in occasione del trasferimento della Madonna di Città dall'Oratorio di S.Antonio della Marina alla testata del Molo Giano, il 20 Giugno 1937/Ceremony of the shifting of the Lady statue

Questa Torretta dei Piloti crollò due volte sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale e fu ricostruita nel 1947, nella stessa posizione e con le stesse caratteristiche. Tuttavia, nell'ultimo trentennio, la gloriosa costruzione fu letteralmente “accecata” della presenza del mastodontico Superbacino galleggiante, posizionato proprio sulla visuale dell'imboccatura di levante e perse inesorabilmente la sua principale funzionalità.

La Madonna dei Piloti: la Madonna, Regina di Genova, 11 Maggio 1952, ricollocata nella presente posizione. Scolpita da Bernardo Carlone nel 1638. La sua originale collocazione era sulla porta della Lanterna (accesso occidentale della Città). Nel 1937, fu collocata sulla testata del Molo Giano. Nel 1944, precipita in mare a causa dei bombardamenti. In seguito, viene recuperata e in data 11 Maggio 1952, ritorna al suo posto/The Lady statue close by the Pilots building

 

La “Torretta”, ricostruita dopo gli eventi bellici, nel 1947/The pilot tower after 1947

Nel primo dopoguerra, su entrambe le sponde dell'oceano Atlantico, i vincitori del conflitto, disponendo del giusto entusiasmo e di notevoli mezzi finanziari, poterono realizzare, a dire il vero con occhio lungo, la costruzione d'imponenti Torri di controllo per gli atterraggi navali. Gli Anglo-Americani non fecero un gran sforzo di fantasia, ma capirono, già d'allora, la necessità di adottare la stessa filosofia funzionale, sperimentata dall'Aviazione militare e civile. Le nuove Torri di Controllo nacquero quindi con l'obiettivo strategico di realizzare una moderna regolazione dei crescenti flussi navali da e per l'Europa, in quel tempo affamata ed interamente da ricostruire e rilanciare.

GENESI DI UNA MODERNA TORRE DI CONTROLLO

Già dai primi anni '80 l'autore, per ragioni familiari e per pura curiosità professionale, aveva visitato, fotografato e studiato le Torri di Controllo dei principali porti del Nord Europa. Le relazioni tecniche che ne seguirono, ottennero l'effetto di sensibilizzare le Autorità competenti del Porto di Genova sul gap tecnologico che vedeva i Piloti genovesi confinati ai margini della più avanzata portualità internazionale.

 

(photo John Gatti)

Alla metà degli anni '80, spirò sul Porto un vento nuovo. L'allora Presidente del C.A.P. Roberto D'Alessandro presentò e realizzò in parte, la sua “rivoluzione portuale”, che era stata anticipata nei suoi celebri “Libri Blu”. Gli effetti salvifici, davvero innovativi, come la privatizzazione delle banchine, decollarono da ogni calata del porto e sono tuttora in corso.

La sequenza fotografica che vi proponiamo, rappresenta le classiche fasi d'abbordaggio di una nave da parte del Pilota (Com.te Giovanni Lettich) con tempo buono. Quando la pilotina compie 4/5 metri d'escursione in altezza e poi precipita, a causa del moto ondoso, il Pilota deve fare appello a tutto il suo coraggio, alla sua condizione atletica, ed all'amore per il suo lavoro/The sequence of a pilot boarding a ship

Anche i Piloti s'inserirono in quel filone di brezza fresca ed innovativa e trovarono nel Presidente D'Alessandro il giusto interlocutore. Il loro desiderio fu recepito immediatamente, e ciò che sembrava un sogno, fu subito interpretato come una necessità primaria che s'inquadrava perfettamente nel progetto di rilancio del Porto di Genova. La dinamicità del Presidente diede, nel giro di qualche mese, dei frutti insperati e la sorpresa fu immensa quando giunse in Torretta, all'improvviso, con il modello ligneo di una nuova Torre di Controllo, progettata dall'Italimpianti che s'impegnava, fatto eccezionale, a realizzarla a proprie spese.

Purtroppo, gli avvenimenti che seguirono quel breve periodo d'euforia, gettarono il Porto di Genova nella sua fase più oscura dalla fine della seconda guerra mondiale. Il decisionismo del Presidente D'Alessandro non riuscì a rimuovere gli ostacoli che si frapponevano al suo progetto integrale, a causa –forse- del mancato sostegno della politica locale e nazionale, in perenne stato di conflittualità. Lasciamo agli storici il compito di analizzare le “lotte” portuali degli anni '80, tuttavia, indugiamo ancora brevemente sull'argomento soltanto per registrare che, d'allora, nel Porto cambiarono attori e registi, ma il disegno del nuovo Sistema Portuale Integrato, immaginato ed esposto dal Presidente D'Alessandro, cadde in piedi e fu fedelmente realizzato dopo la sua uscita di scena. Altri –forse- ne presero il merito e qualora giudicassimo gli avvenimenti dal pesante silenzio che ha rimosso il suo nome nel tempo, ne rimaniamo, ancora oggi, sorpresi e amareggiati.

La pilotina “Pegaso”, cavalcando l'onda di libeccio, porta il Pilota all'arrivo di un'altra nave/A pilot boat on the top of waves

Dal punto di vista dei Piloti, il seme di un'avveniristica Torre di Controllo era stato gettato. Passò qualche anno e la ripresa dei traffici aumentò di pari passo con la stabilità politica e l'organizzazione amministrativa del Porto.

Torre di Controllo dei Piloti del Porto di Genova, 1996: La serie fotografica, che segue, mostra le fasi “salienti” della sua costruzione

 

Abbiamo appositamente affiancato queste due foto (sopra e sotto) per evidenziare l'angolo dello stesso porticciolo dei Piloti dove ha iniziato a salire la Torre di Controllo del traffico/The various stages of the building of the new Pilots tower

 

Montaggio dei moduli abitativi (Servizi, Uffici e Cabine)/Building of the living quarters

La Torre verso il suo completamento/The tower towards its completion

Siamo nel 1996, l'opera è compiuta. La Torre sarà operativa nel 1997/On 1996, the building is completed; it will be operative on 1997

LA TORRE DI CONTROLLO DEL TRAFFICO NAVALE DEL PORTO DI GENOVA COMPIE DIECI ANNI DI VITA

 

Dall'alto dei suoi 55 metri, dal 1997 simboleggia il fiore all'occhiello, nonché l'anello strutturale e tecnologico che pone il Porto di Genova tra gli empori più importanti del mondo. La T.C. rappresenta, nella realtà portuale moderna, la cabina di regia, il cervello operativo, il punto di contatto di tutti i soggetti presenti nel sistema, che intendono effettuare operazioni commerciali.

La T.C. è pertanto lo strumento che, in ultima analisi, dà il via alle varie fasi operative, determina il ritmo produttivo del porto, razionalizza l'impiego dei servizi, elimina i tempi d'attesa, velocizza la rotazione dei vettori in uscita ed in entrata, disciplina le direttive, le molteplici informative ed infine stabilizza e regola l'intera movimentazione navale sulla base di un unico e affidabile concetto di sicurezza. Dall'abilità dei suoi operatori, nel coordinare e snellire i flussi navali, utilizzando al meglio le risorse disponibili in un dato momento, si può comprendere, ora, il significato della “ capacità di smaltimento del traffico ” di cui si è accennato all'inizio.

La nuova Torre per il controllo del traffico costruita dall'Autorità Portuale, funziona dal 1997 e costituisce anche la nuova sede dei Piloti. A destra, la vecchia Sede dismessa/Inside the tower, besides the Pilots, also the Coast Guard is up there

La Direzione del Traffico Navale costituisce materia assai delicata anche per i più esperti rappresentanti dello shipping marittimo navigante che in seguito hanno ottenuto la licenza di pilotaggio. Si tratta in definitiva di acquisire una nuova specializzazione per svolgere il pilotaggio di una o più navi a distanza. L'obiettivo da raggiungere è rappresentato da una formula: “Snellire il traffico in sicurezza”. La formazione di detto personale non è stata ancora regolamentata da una normativa internazionale, tuttavia, gli Stati con maggiore tradizione marinara richiedono da tempo, per questa attività, standards elevatissimi di cultura navale a base universitaria, unita all'esperienza acquisita nella condotta della navigazione e della manovra.

 

Carlo Gatti - Presidente della Società Capitani e Macchinisti Navali di Camogli